lesbo
Voglie
di skizzoinfoiato
09.11.2016 |
55.399 |
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"Mi chiamo Sandra ho 22 anni, ero in vacanza da Veronica la mia migliore amica a casa di sua madre Sandra di 50 anni ma sembrava nostra coetanea vedova da 7..."
Mi chiamo Sandra ho 22 anni, ero in vacanza da Veronica la mia migliore amica a casa di sua madre Sandra di 50 anni ma sembrava nostra coetanea vedova da 7 anni.
Veronica era malata, non usciva di casa da quasi una settimana, io mi annoiavo abbastanza venendo meno al mia compagna di uscite.
Una sera tornai verso l’una del mattino, sonno e voglia di letto nemmeno a parlarne, quindi indossata al mia camicia da notte andai a guardare la tv in sala e mentre facevo zapping ripensai a quanto accaduto due giorni prima..
Ero uscita con Sandra per far compere comprammo un abito a testa , nero a motivi floreali con una zip posteriore a due spalline, corto la gonna arrivava a metà coscia. Sandra ne prese uno blu elettrico molto giovanile con un decolté molto pronunciato, le spalline formavano due triangoli a coprire ovviamente il seno si stringeva in vita, la gonna ampia aveva una fascia in tulle semitrasparente.
Avevo avuto modo quindi di osservare il corpo di Sandra, indossava un completino intimo di pizzo bianco, i capezzoli, grossi e scuri anche a causa dell’aria condizionata si ergevano da sotto il tessuto duri e svettanti, indossava una brasiliana il cui disegno lasciava intravedere un pelo ben curato.
Mi tornò alla mente quando scelse per me un completino davvero sexy….. anch’esso in pizzo, nero e viola, e un perizoma davvero minimal.
Mi ricordo che uscimmo con i nostri acquisti indossati, al bar feci notare a Sandra che forse il suo abito, fosse meglio indossarlo senza reggipetto, perché dietro faceva mostra dis e il gancetto e sul davanti era evidente l’attaccatura delle coppe.
Senza batter ciglio, dandomi ragione portò le mani dietro la schiena, lo sganciò , fece scivolare le spalline sulle braccia e lo sfilò da un alto del vestito.
“tieni mettilo nella tua borsa a ricordo del fatto che è il corpo che sceglie e l’abito e viceversa, ci deve essere sintonia, altrimenti sta male!”.
In tv stavano trasmettendo un film con la Sarandon che durante un rapporto lesbico veniva tramutata in un vampiro…. La mia mano aveva raggiunto il mio slip e dopo poco le mie dita avevano scostato iol tessuto passandoci al di sotto, la mia fica esigeva attenzioni, reagì al primo contatto mandandomi scosse dritte al cervello.
Continuai a carezzarmi leggermente… non avevo uno slip ma ancora il perizoma scelto per me da Sandra realizzai appena lo tolsi. Questo pensiero mi eccitò ancor di più. Il film era terminato…. Avevo già tolto la voce per sentire i rumori della casa… un silenzio tombale.
La mano correva carezzando la mia pelle le mie labbra, non so come riuscii a fermarmi, volevo di più mi alzai per cercare di recuperare in camera il mio toys un bel vibratore .
Lasciai il perizoma sul tappeto e mi avviai verso al mia camera, feci a tempo a dischiuderla che sentii il profondo russare di Veronica, stesa dagli antibiotici assunti, quando fui distolta dla mio intento da una chiarore leggero.
Voltandomi notai che la camera di Sandra era socchiusa e filtrava la luce probabilmente proveniente dalla sua tv.
Richiusa la porta mi diressi verso quella porta, Sandra era ancora svegli nonostante ormai fossero quasi le tre del mattino, stava guardando un film erotico, le cui immagini le potei osservare di riflesso da uno specchio.
Indossava la vestaglia che avevamo scelto assieme, iniziai quasi a sentire dell’umido colarmi sulle cosce tanto avevo voglia di far sesso. Non sono lesbica, anzi mai avuto un rapporto con una donna, eppure ero tremendamente attratta dal corpo della madre della mia amica…. Mi sentivo come un’ape è attratta dal polline.
La voglia mosse quei passi che in attimi di maggior lucidità forse non avrei mai compiuto, entrai nella sua stanza richiudendomi al porta alle spalle.
Mi misi di fianco al letto, Sandra non aveva detto una parola. Le mie mani risalirono i miei fianchi, si posarono sul mio addome risalirono sul mio seno, scostate le spalline la camicia da notte cadde ai miei piedi. Nuda difronte a Sandra, che mi fissava con aria interrogativa.
Andai a slacciare il nodo della cinta della vestaglia e ne aprii la metà verso di me. Il suo corpo era ancor più bello e desiderabile.
Aveva una quinta misura, piena, soda un areola grossa da cui svettava un capezzolo di almeno 2 cm, duro e svettante come l’Everest, il respiro era aumentato segno della sua eccitazione, lo sguardo scese sull’ombelico, poi ancor più giù a vedere il suo fiore. La sua zona pubica presentava diversa da come l’avevo immaginata, pensavo avesse un pelo folto e curato, invece aveva solo una striscia di pelo di ca 1 cm verticale che terminava all’altezza del clitoride. Le sue labbra erano piene, chiuse sembravanp quelle di una dodicenne invece che di una donna di 50aa, la mia ad esempio aveva le piccole labbra più pronunciate … ma al sua trasmetteva desiderio. Mi attraeva.
La mano sfiorò la sua gamba risalendo verso il ginocchio, poi sulla coscia su cui esercitai una leggera pressione, raggiunsi l’anca, mi spostai leggermente verso il pube, salendo quasi subito sulla sua pancia, calda e morbida. Risalii fino al costato. Mi fermai un attimo prima di raggiungere la linea inframmammaria, che raggiunta mi trasmise il calore e la sensazione di peso dello stesso seno. Col dorso sfiorai quella pelle fino a raggiungere il capezzolo.
Sandra emise un gemito , inarcò la schiena che fece cascare l’altro lembo della vestaglia. Tornai in basso strusciando il palmo della mano su quella pelle vellutata. Mi dedicai all’interno coscia, una zona molto erogena per me quanto per Sandra che a fatica conteneva la carica erotica che stava montando nemmeno fosse panna.
Con l’indice sfiorai dopo tanto le sue grandi labbra poi con la punta delle dita sfioravo appena le grandi labbra ora il monte di venere ora lo spacco. Un tocco leggero quasi etereo scendendo verso il perineo.
Lo massaggiai appena con i polpastrelli prima si risalire fermandomi all’inizio della vagina.
Presi con la mano libera quella di Sandra, leccai le sue dita simulando un pompino, le portai su un capezzolo che mi strizzai attraverso le sue dita. Le portai ancora ad inumidirle nella mia bocca, mentre l’altra mano cominciava la risalita con una pressione tale da dischiudere le grandi labbra, avevo inserito la prima falange fino a toccare il bottoncino del piacere, che al primo tocco uscì dalla sua guaina, facendomi cpaire che Sandra era pronta, era mia.
Adesso portai la sua mano dritta al mio pertugio, feci si che il palmo della sua mano racchiudesse tutta la mia vulva, mi strusciai su di essa inondandola dei miei succhi.
Sandra ancora non aveva preso autonomamente il controllo delle operazioni così presi due dita e le portai all’imboccatura. Fu simultanea la penetrazione, mentre spingevo le mie dita dentro di lei, mi calai quel tanto che bastò a farmi introdurre indice e medio dentro di me.
Mi sfuggì un gemito di piacere. Restai così a masturbarci per qualche minuto. Vidi il suo sguardo di disappunto quanto tolsi le reciproche dita, ma il mio sorriso le fece capire che fossimo solo ai preliminari.
Sandra si spostò, presi la mia decisione mi misi a cavalcioni a livello del suo bacino , feci strusciare i nostri capezzoli Sandra si alzò offrendomi le sue labbra da baciare, presi il viso fra le mia labbra e le detti un bacio sfiorato. Non ci volle molto affinché le bocche si unissero in un lunghissimo bacio carnale. La mente mi sembrò perdersi fra le nuvole. Volevo di più mi misi semiseduta e Sandra accarezzò tutto il mio corpo, arrivò ai seni che palpò con energia, tintillò i miei capezzoli con le dita umide di saliva, le mie mani giocavano con i miei lunghi capelli. Mi sdraiai sul suo corpo invitandola a suggere le mie mammelle, l’inivito fu recepito all’istante, iniziando a succhiarle con bramosia.
Passava da una tetta all’altra leccando mordicchiando e suggendo i miei capezzoli, la mia fica era un lago grondava a più non posso. Mi alzai sulle ginocchia, Sandra si sdraiò totalmente così da consentirmi di avanzare e, letteralmente mettergli la mia fica in bocca.
Dopo un attimo di esitazione mi baciò, ci vollero pochi minuti perché prendesse la confidenza necessaria , anche io all’idea di voler e dover baciare la sua fica al solo pensiero mi sentivo smarrita ma tremendamente eccitata ,,, la mia tecnica sarebbe stata fare tutto ciò che gli uomini difficilmente fanno, l’avrei si baciata come avrei voluto esser baciata io, ma Sandra... una colta presa confidenza col mio sapore dolciastro si scatenò.
Mi tintillava il clitoride con la punta della lingua ora la inseriva dentro. Prese a leccarmi con tutto il corpo della lingua, ne sentivo la ruvidità… scosse di piacere arrivavano dritte al cervello.
Presi a scopare quella lingua muovendomi sul corpo che teneva divaricate le mi labbra…. Il respiro era corto e rapido le gambe fremevano le forze venivano pian piano sempre più a galla per abbandonarmi tutto d’un colpo. Avevo goduto come mai mi era capitato.
Sfinita tornai prona sul corpo di Sandra ci baciammo più volte mentre cercavo di tornare lucida e riprendere le forze.
Sandra mi invitò a voltarmi, lo impedii… scesi a baciare con violenza , lasciando un succhiotto sul suo seno. La mia mano intanto aveva trovato il suo fiore iniziando a masturbarla velocemente, non feci in tempo a lavorarla di bocca, stavo per scendere ma Sandra ormai era cotta mi chiese di non fermarmi, feci aderire la mia vulva alla sua nella posizione del missionario e dopo pochissime strusciamenti le sue gambe si avvinghiarono al mio corpo in una morsa impressionate le scosse delle sue cosce che intanto mi impedivano ogni movimenti furono il preludio al suo orgasmo che soffocò con un cuscino.
Ci fermammo esauste. Ma ancora vogliose di esplorarci … erano le 5 del mattino, la sveglia suonò. Sandra doveva andare a lavoro…. Pensami …. Ci vediamo più tardi! Ci baciammo prima di riprendere le mie cose e tornare nella mia camera. Veronica dormiva ancora un sonno profondo. Io soddisfatta ma non del tutto mi addormentai.
CONTINUA
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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